domenica 2 settembre 2012

Fotografia di un italia in declino

E' con immenso piacere che vi posto un articolo che ho appena letto dal blog "Mario Carli", di Riccardo d'Argento, se volete leggere l'articolo originale o rimanere aggiornati su tutte le puntate andate su: Mario Carli

Intanto io vi posto "La Pisciata" perchè a mio parere è una fotografia perfetta del declino dell'Italia; mi ha fatto sobbalzare e poi anche sorridere, per poi finire l'articolo scuotendo la testa ed essendo completamente in accordo con il grandissimo Mario Carli...buona lettura


E’ un mattino di caldo afoso. Il bus ha i finestrini bloccati. E dai bocchettoni dell’aria condizionata esce un soffio flebile, inutile.
Non poteva esserci modo peggiore per rientrare dalle ferie.
Tre elementi mi accomunano a tutti gli altri passeggeri: l’abbronzatura, il sudore, l’espressione avvilita. Elementi forse assenti su Mario Carli che, come al solito, se ne sta a fianco all’autista, dando le spalle a tutti: impossibile vedere se il suo volto è abbronzato, sudato e/o avvilito.
A una fermata sale un energumeno trasandato, visibilmente ubriaco. Il suo afrore alcolico pervade in pochi istanti l’intero bus, mentre tutti cercano di allontanarsi il più possibile da lui. Una ragazza decide di lasciargli il posto a sedere, pur di non ritrovarselo vicino. Lo sbronzo energumeno s’accomoda lasciandosi cadere con tutto il peso sul sedile. La testa, le palpebre, le braccia, ogni parte del suo umido corpo sembra ciondolare. Sul bus regna un silenzio disgustato: alcuni cercano persino di trattenere il respiro.
Ma il peggio deve ancora venire.
L’energumeno, con occhi semichiusi e bavetta colante, si apre la lampo dei pantaloni. Incurante della folla e restando al suo posto, si mette a orinare.
Nessuno commenta.
Per lunghi secondi, il tempo non sembra più essere scandito dagli orologi, ma dal flusso di quella pisciata: una clessidra dello scandalo.
«Aaaaah» fa l’energumeno appena finita la sua attività fisiologica e alla prima fermata scende.
«Ma che schifo!» grida una ragazza non appena si accorge che i suoi infradito non l’hanno protetta dalla pozzanghera giallo paglierino «Ma è possibile che nessuno gli abbia detto niente?».
I passeggeri improvvisamente si fanno folla e come una folla cominciano a urlare a casaccio:
«Ahò, qua nun se respira!»
«Capo! Viè a vedè! Capoooooo!»
«Mamma! Ho paura! C’è pipì velenosa per terra!»
«Ferma Poochie! Che cavolo bevi? A cuccia! Cuccia!»
«Autistaaaaa! Ahò, autistaaaaa!»
Mario Carli resta immobile al suo posto, impassibile. Lo stesso non può invece dirsi dell’autista che, dopo un paio di sonori «Ma che cazzo c’avete?», decide di fermare la vettura e andare tra i passeggeri a controllare: «Anvédi! E qui me tocca sospende er servizio! Me tocca chiamà er deposito. Me tocca favve scenne a tutti». La folla si riaccende:
«Farci scendere? Guardi che qui c’è gente che sta andando a lavorare!»
«Che schifo che è diventata Roma! ‘Na città de stronzi e de zingari!»
«Ma che razza de sistema è? Mò Basta ‘na pisciata pe’ fa’ sartà ‘na corsa? Ma dillo che nun c’hai voja de lavorà!»
«Mamma, non voglio stare un’altra ora alla fermata ad aspettare l’autobus!»
«Ahò! Ripartimo o no? Eccheccazzo!»
L’autista ritorna al suo posto, blocca la sbarra che lo divide dai passeggeri e dice: «Me dispiace, ma dovete scenne. Il regolamento me ‘mpedisce de continuà ‘a corsa!». Seguono mormorii da tutto il mezzo.
«Ora vi rode, eh?» fa Mario Carli, rimanendo comunque immobile al suo posto «Potevate intervenire mentre quello pisciava. Pensavate che non ci sarebbero state conseguenze? Credevate veramente che un autobus potesse continuare la sua corsa con a bordo una pozza di urina dall’odore vomitevole? E’ stato il vostro silenzio verso l’ubriacone a costringere l’autista a fermare la corsa! Ora prendersela con lui è come prendersela con Monti dopo diciassett’anni di sfascismo berlusconiano!»
Nessuno sembra curarsi delle parole di Mario Carli: siamo tutti impegnati a scendere dalla vettura, ognuno preso dalla propria polemica.
Solo Mario Carli resta sul bus.
Solo lui resta ad aiutare l’autista a pulire il mezzo.

Riccardo D’Argento

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