sabato 23 giugno 2012

Voce da leone

Avevo uno zio quando ero piccola che era una forza della natura, aveva un vocione che lo si sentiva lontano chilometri, e farlo arrabbiare era veramente facile.

Si infervorava per qualsiasi cosa, comportamenti non idonei, scelte per il tempo libero sbagliate, ogni cosa che lui non condivideva lo faceva andare giù di testa, ma la cosa che lo mandava più in bestia era senz'altro la politica.
Aveva vissuto con gli occhi da adolescente la seconda guerra mondiale, rosso dalla punta dei piedi fino all'ultimo capello, portava avanti le sue idee senza avere paura di offendere il suo interlocutore o di dire la cosa sbagliata, per lui le cose stavano così e basta.
Se si doveva essere di un'idea politica, dopo quello che aveva passato l'Italia (e di conseguenza l'Europa) nel 45 era sicuramente la sua, non tollerava nulla di diverso.

Aizzava a gran voce i disordini del 68, fedele combattente e sostenitore di Berlinguer,  femminista ma a modo suo, nel senso che le donne dovevano avere una loro indipendenza e riconoscimento sociale, però se sua moglie tornava dopo mezzanotte era un grosso problema.

A cavallo degli anni '90 io ero molto piccola, ma ricordo che in quel periodo Pannella aveva fatto l'ennesimo sciopero della fame in nome di non so cosa, giustizia??? libertà?? qualsiasi cosa fosse in voga in quegli anni lui ovviamente faceva lo sciopero della fame. Insomma al mio zio, Pannella proprio non era mai andato giù e quest'ultimo sciopero lo riteneva l'ennesimo tentativo di attirare l'attenzione dei media su di se, ma che non aveva nulla di costruttivo per il popolo italiano.

In quell'estate andammo a mangiare una sera alla festa dell'Unità, dopo un'ottima mangiata e una bella passeggiata, ripassammo davanti al ristorante dove eravamo stati a cena e...il ristorante era completamente blindato, c'erano persone ai lati che guardavano e segnavano in silenzio, attenti a non farsi vedere, mio zio si accostò ad un gruppo e chiese cos'era successo, a quell'ora solitamente gli unici che mangiavano erano i volontari della festa.

Il gruppetto raccontò che all'unico tavolo occupato c'era Pannella, che si era rifugiato in quel ristorante a mangiare. In meno di 5 minuti il suo cervello cominciò a connettere PANNELLA - SCIOPERO - MANGIARE..no aspetta PANNELLA - MANGIA - SCIOPERO DELLA FAME...
andò completamente giù di melone, senza preoccuparsi della gente che aveva intorno cominciò ad urlare in dialetto reggiano una serie di cose che non stò a ripetere.

La scena era questa: mio zio attaccato con le unghie e con i denti alla rete del ristorante che gli urlava il suo disappunto verso la falsità politica dimostrata, Pannella che preso di sorpresa si accingeva ad alzarsi e a scappare perchè a quel punto era stato riconosciuto, i volontari che tenevano mio zio perchè se avesse avuto la forza di superare il suo ostacolo (la rete) per Pannella sarebbe stata la fine.

Della mia infanzia credo che questa sia stata una delle serate più divertenti della mia vita...
Avevate anche voi uno zio così???
Se ci fosse ancora chissà cosa direbbe di questa situazione politica...sicuramente lo si sentirebbe urlare.

Linfa's life.

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