venerdì 8 giugno 2012

Buongiorno mi chiamo "faccio tutto io"

Vi capita mai di lavorare con una persona che a qualsiasi domanda gli si faccia risponde "faccio tutto io", e ogni cosa vada per il verso giusto "ah bhè l'ho fatta io"....

Ci sono dei giorni in cui solo la presenza visiva di questi personaggi mi risolleva la giornata, immaginate un mattino grigio, afoso, umido, dove si suda ma contemporaneamente si ha freddo, dove ci si sveglia con la testa pesante e la voglia di tornare sotto le coperte, e invece sei costretta a stare in ufficio, a controllare quello che succede, perchè il tuo capo ti impone di essere sempre vigile e pronta all'inconveniente...ma tu proprio non ne hai voglia.

A un certo punto la porta dell'ufficio si apre ed entra il sig. "faccio tutto io", vestito di un abito colo pesca, scarpe marroncine, cravatta a righe e calzino nero...insomma un enorme frutto geneticamente modificato.
Si siede alla scrivania fissa il computer con aria assorta e si vede chiaramente che la sua faccia dice "lo so che dovrei accenderti ma la verità è che non ho la più pallida idea di dove sia il tasto start e devo inventarmi una scusa per farlo fare alla segretaria". E dentro di te dici, bè per lo meno non mi sforzo solo io oggi, anche lui si stà sforzando un po.

Perchè in realtà l'uomo "faccio tutto io" non sa fare assolutamente niente, è stato spinto nel mondo del lavoro da una ricchezza economica data dal periodo storico in cui ha avuto la fortuna di vivere nei primi anni della sua carriera per poi arenarsi lì.
Non ha mai avuto la necessità di darsi degli obiettivi e di raggiungerli, lui punta a galleggiare, ad arrivare al più presto all'età pensionabile e di "sbarcare il lunario" (si dice così dalle mie parti) il più a lungo possibile.

Quindi quando l'uomo "faccio tutto io" si incaglia con un suo collega in un reclamo da parte del collega per una parte del lavoro svolto male, lui non può dire "scusami ho sbagliato" per il semplice fatto che quel lavoro non l'ha fatto lui, che non sa di cosa stia parlando, ma che deve tenere il gioco il più possibile perchè se si facesse vedere disinformato tutti verrebbero a sapere che la sua segretaria gli allaccia anche le scarpe e questo non gli permetterebbe di continuare a fare la vita agiata che fa.

Quindi solitamente i dialoghi sono circa questi
collega: Guardi Sig. "faccio tutto io" che a mio parere la pratica da lei aperta ha qualche punto debole
S.F.T.I.: Allora se vogliamo parlare di cose serie io mi ritaglio del tempo, però mi scusi non accetto questa critica da lei che non sa nemmeno che tempo farà domani
collega: Mi scusi ma cosa c'entra, sono quì per aiutarla, le stò dicendo che la prassi aziendale impone di muoversi in un certo modo e lei ha saltato un passaggio fondamentale, potrebbe andare a richiamo
S.F.T.I.: le ho già detto che non ho tempo da perdere, e poi guardi io non ho tempo per queste cose non so nemmeno che tempo farà domani, facciamo così la corregga lei e poi la consegni alla mia segretaria se si crede così tanto bravo.

Non c'è un filo logico nelle risposte che dà ma sono talmente tanto al limite dell'assurdo che non si riesce nemmeno a controbattere. E' come se ti volessi mettere a discutere con un bambino di 4 anni...non c'è via d'uscita, è un tunnel senza fine.

Una volta qualcuno diceva che il lavoro rende liberi....meno male che questa frase è stata smessa, era una bugia allora e lo è ancora di più adesso.

Linfa's life.

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